Cos’è la formazione continua e come viene proposta

formazione continua

La formazione continua ha lo scopo di permettere di mantenere le condizioni di occupabilità e professionalità per molto tempo, potenzialmente per tutta la vita. Con la formazione continua si sviluppano la capacità di adattamento al mondo del lavoro e si costruisce in questo modo una componente essenziale della formazione permanente.

A chi si rivolge la formazione continua

Il sistema di formazione continua è pensato anche per le persone già occupate ed è volto all’aggiornamento e allo sviluppo delle conoscenze e competenze professionali, più o meno connesse all’innovazione e sviluppi organizzativi e tecnici del sistema di produzione e a tutti quei cambiamenti che intervengono nel mercato del lavoro.
Lo sviluppo e la capacità di competere delle aziende sono strettamente legati alla capacità delle imprese di essere in grado di promuovere e avviare processi di innovazione. Queste capacità si ottengono solo attraverso percorsi formativi mirati all’aggiornamento e alla qualifica professionale e dello staff. È questo lo scopo che si pone la formazione continua dei lavoratori.

Un sostegno ai lavoratori

Sia le politiche della comunità europea che la riforma del lavoro italiana vedono nella formazione continua la migliore forma di supporto e sostegno per i lavoratori, poiché li rende competitivi e appetibili per il mercato del lavoro e per le aziende – e per l’economia in generale.
Le attività di formazione continua possono essere organizzate dalle aziende oppure essere eseguite autonomamente dai lavoratori. Al momento il sistema italiano di formazione continua è regolato dalla Legge del 19 luglio 1993, n. 236. La normativa prevede che il Ministero del Lavoro, le Regioni e le Province autonome possano finanziare progetti dedicati a:

  • chi opera presso Enti di formazione;
  • lavoratori dipendenti di aziende beneficiarie dell’intervento straordinario di integrazione salariale;
  • lavoratori dipendenti di imprese che contribuiscono in misura non inferiore al 20% del costo delle attività;
  • soggetti disoccupati (privi di occupazione) e iscritti alle liste di disoccupazione che hanno partecipato ad attività socialmente utili.

I voucher per la formazione continua

A partire dal 1999 è stato introdotto il test dei voucher formativi. Questi vaucher speciali hanno lo scopo di aumentare competenze e conoscenze individuali, non sempre necessariamente legate alle richieste delle imprese o al campo specifico di lavoro. Sono destinati a una formazione a tutto tondo.
Con l’articolo 118 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388 (integrato dall’art. 48 della Legge 27 dicembre 2002, n. 289), è stata organizzata l’istituzione dei Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua. Questi fondi derivano da accordi interconfederali tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori e si propongono di promuovere l’accrescimento della formazione continua. Rappresentano, quindi, un mezzo per supportare e finanziare la qualificazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori. Attraverso il finanziamento di piani di formazione concordati tra imprese e sindacati, i fondi andranno a promuovere la crescita occupazionale e la competitività delle imprese.
La formazione continua si svolge in azienda o presso enti di formazione e cerca di rispondere in modo efficace alle esigenze espresse dai territori e dalle imprese e alla crescente domanda di aggiornamento professionale dei lavoratori.