Breve guida al Reddito di Cittadinanza

Via libera al Reddito di Cittadinanza (RdC): la misura del governo a sostegno delle persone e delle famiglie che si trovano in difficoltà economica è attiva dal 6 marzo 2019. Chi ne possiede i requisiti può farne richiesta online, oppure rivolgendosi ai CAF o agli uffici postali.
Ma chi sono i beneficiari del RdC? Di seguito una breve guida sul Reddito di Cittadinanza (fonte IL SOLE 24 ORE).

Leggi l’articolo CENTRI DELL’IMPIEGO E REDDITO DI CITTADINANZA

Come si richiede il reddito di cittadinanza?

Bisogna compilare un modulo predisposto dall’INPS scaricabile online che può essere presentato:
– online da mercoledì 6 marzo attraverso il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a cui si accede esclusivamente tramite SPID;
– in modalità cartacea presso gli uffici postali, utilizzando il modulo pubblicato dall’Inps sul proprio sito;
– presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF)
Entro il 31 marzo saranno accolte tutte le domande. I moduli saranno inviati all’INPS che dal 15 al 30 aprile, verificherà il possesso dei requisiti e valuterà l’idoneità o meno al reddito di cittadinanza. In caso di esito positivo, l’INPS accrediterà il RdC su una carta di pagamento elettronica che, attualmente, viene emessa da Poste Italiane: si dovrà dunque andare in posta, su appuntamento, a ritirare la propria carta.

Chi ha diritto al reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza è riconosciuto a nuclei familiari in difficoltà, solo se in possesso dei seguenti requisiti: cittadinanza italiana o di un paese della Ue, o con permesso di soggiorno di lungo periodo. È necessaria la residenza in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo. Inoltre per ricevere il reddito di cittadinanza, un nucleo familiare deve avere un valore ISEE inferiore a 9.360 Euro.
C’è anche un altro requisito ritenuto fondamentale: l’assegno non verrà dato ai nuclei familiari che hanno tra i loro componenti una persona disoccupata a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni. Fanno eccezione le dimissioni per giusta causa.

C’è un limite di reddito patrimoniale e finanziario?

Sì, è necessario non superare un valore di 30 mila euro del patrimonio immobiliare, escluso il valore della prima casa di abitazione. Il patrimonio finanziario, inoltre, non deve essere superiore a 6 mila euro, ma questo limite cambia in base al numero di componenti della famiglia, può arrivare a 20 mila Euro per le famiglie con persone disabili.

Cosa deve fare chi riceve il reddito di cittadinanza?

Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito di cittadinanza si è convocati presso il centro per l’impiego, se si fa parte di un nucleo familiare con almeno un componente disoccupato da non più di 2 anni, di età inferiore ai 26 anni, beneficiario di Naspi o che ha già siglato un patto di servizio ancora valido. Richiedente e componenti familiari devono rendere dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (si può utilizzare anche la piattaforma online SIULP) che va presentata entro i 30 giorni successivi al primo contatto con i centri per l’impiego.

Cos’è l’offerta di lavoro congrua?

Chi riceve il reddito di cittadinanza è tenuto a cercare lavoro e accettare le offerte che gli vengono fatte, se ritenute adatte alle sue competenze, qualificazioni e al posto dove vive. I criteri per stabilire se un’offerta di lavoro vada ritenuta “congrua” cambiano però col tempo. Il decreto prevede che nei primi dodici mesi la prima offerta di lavoro potrà arrivare entro 100 chilometri dal posto dove si vive o in un posto raggiungibile in meno di 100 minuti con i mezzi pubblici. Se viene rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare entro 250 chilometri dal luogo in cui si vive, e anche se questa viene rifiutata, viene la terza proposta potrà arrivare da tutta Italia.
Dopo il primo anno, la prima offerta potrà arrivare entro 250 chilometri dal luogo di residenza, mentre la terza da tutto il territorio italiano.

Quanto dura il reddito di cittadinanza?

Il versamento del beneficio può essere dato per un periodo continuativo massimo di 18 mesi. Potrà essere rinnovato, dopo la sospensione di un mese prima di ciascun rinnovo. Il numero dei rinnovi non è limitato, ma rimanendo validi tutti gli altri obblighi, in caso di rinnovo c’è il vincolo di accettare qualunque offerta di lavoro.

Ci sono incentivi per le aziende?

Le aziende che assumono un beneficiario del reddito di cittadinanza nei primi 18 mesi di fruizione del beneficio, otterranno un contributo sotto forma di esonero contributivo pari alla differenza tra 18 mesi e i mesi già fruiti dal beneficiario. Il contributo non è inferiore a 5 mesi, con un tetto di 780 euro mensili.
In caso di rinnovo del reddito di cittadinanza, l’incentivo per le imprese è fissato in 5 mesi.

Si può perdere il reddito di cittadinanza?

Sì, il RdC si può anche perdere: quando non vengono rispettate le condizioni che hanno a che fare con il Patto per il lavoro o con i progetti di inclusione sociale, se cambiano le condizioni perché qualcuno del nucleo familiare trova lavoro indipendentemente dai centri per l’impiego, se non si dichiarano variazioni o aggiornamenti del nucleo familiare e delle proprie condizioni. L’ISEE, una volta presentata, vale comunque fino alla sua scadenza prevista, a meno che non se ne presenti una nuova.
Se il nucleo familiare varia rispetto a quello che era al momento della domanda, entro 2 mesi dalla variazione andrà ripresentata la documentazione aggiornata e anche una nuova domanda di reddito di cittadinanza.

Per tutte le informazioni, o per scaricare tutta la documentazione necessaria, è possibile accedere al sito www.redditodicittadinanza.gov.it.